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Mondiali di Germania 1974

, novembre 5.2015
Mondiali di Germania 1974

Lo SPIRITO DI SQUADRA 


La squadra olandese che si presenta ai Mondiali di Germania 1974 può contare su giocatori estremamente talentuosi che dimostrano qualità in ogni zona del campo e che, sfruttando questa capacità, si avvalgono di un gioco rivoluzionario, dove lo schema prevede la rinuncia al ruolo specifico: è il calcio totale, la più grande innovazione calcistica di tutti i tempi.

La squadra che Rinus Michels schiera ai Mondiali si avvale di un modulo 4-3-3 dove sono collocati quattro difensori in linea, che, giocando molto alti, applicano la tattica del fuorigioco sistematico, tre centrocampisti e tre attaccanti, due dei quali molto larghi sulle fasce e uno libero di muoversi: tutto il resto è movimento, sovrapposizioni, interscambi, difesa a zona e pressing esasperato.

E’ l’anno della consacrazione di Johan Cruyff, classe 1947,capace di giocare per tutta l’ampiezza del terreno di gioco, in base alla posizione dove avrebbe potuto essere più pericoloso. A seconda dello sviluppo del gioco, i compagni ruotano coprendo indifferentemente tutti i ruoli, sia offensivi che difensivi.

Ai Mondiali del 1974 l’Arancia Meccanica di Michels gioca un calcio spettacolare, che tuttavia non premia in finale contro il gioco attento e preciso dei padroni di casa del Kaiser Franz Beckenbauer. La Germania Ovest vince il suo secondo mondiale e raggiunge l'Italia e l'Uruguay come numero di trofei vinti, entrambe seconde al solo Brasile.

L’amaro finale sarà addolcito per il “Profeta del gol” solo dal terzo Pallone d’oro, numero eguagliato qualche anno più tardi da Platini e Van Basten, mentre Rinus Michels verrà eletto nel 1999 dalla FIFA miglior allenatore del secolo.

Così “l’Arancia Meccanica”, pur non vincendo nessun titolo mondiale è diventata la squadra più rappresentativa del calcio moderno ed è stata ricordata da Arrigo Sacchi con queste parole: “Solo due squadre non hanno avuto bisogno di vincere per entrare nella storia. L’Olanda di Cruyff e l’Ungheria di Puskas”.

Lo SPIRITO DI SQUADRA è uno dei dieci valori che ha guidato la vita e la carriera di Alessandro Del Piero, ed anche uno dei dieci capitoli del suo libro autobiografico “Giochiamo ancora”, uscito nel 2012.


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